L'acero indossa una sciarpa più gaia, E la campagna una gonna scarlatta. Ed anch'io, per non essere antiquata, Mi metterò un gioiello.

-Emily Dickinson-

27 feb 2007

UN ALTRO SUCCESSO!

Ebbene si... anche questa volta, la nostra mostra è stata un successo.
Per colpa della mia pessima autocritica, mi sono ridotta a stampare solo 4 fotografie (su di un massimo di 10), di conseguenza mi sento un po delusa e pentita. Sarà un pò per colpa della scarsa autostima, sarà un pò per colpa della macchina (scatto a pellicola con una nikon F75), sarà un pò per colpa della pigrizia (che botta in fronte quel cavalletto!!!) ....
Però ammetto che di complimenti nè sono piovuti abbastanza... e chissà le critiche!!! La foto che ha attirato di più l'attenzione è sicuramente la foto fatta sotto gli archi di un vecchio palazzo nella zona vecchia di Aversa, di fronte al Tribunale, di fianco la biblioteca. La mia preferita è indubbiamente quest'ultima, un pò per le luci, un pò per la presenza di un tenerissimo felino, che pochi attimi prima di spulciarsi, avevo già immortalato facendosi un bidèt! hehe!
Oggi è il mio compleanno, e così gli anni da 20 passano a 21! Più tardi finirò col completare gli ultimi preparativi, stasera è in programma una festa dai gusti etnici!
Il sushi è gia nel frigo, poi ci saranno tacos, tortillas, paella e altre schifezzuole varie... insomma, bilancia mia fatti coraggio!
Ci sentiamo presto!!!

Tanti auguri a me!
Scà.

24 feb 2007

A-STYLE... A PROPOSITO DI GAFFE

Ritornando al discorso gaffe, un annetto fa circa, davanti alla vetrina di un negozio, mi fu chiesto di osservare il marchio della A-Style.
Un amico mi chiese cosa riuscivo a vedere in quel logo a primo impatto così banale.
E poi... l'illuminazione!
Era un uomo che seduto su di uno sgabello, teneva tra le mani un pallone...

FIRESALA


Questa è la settimana delle gaffe. Ne faccio una dietro l'altra e proprio non capisco cosa mi passa per la testa, o meglio dove va a finire la mia testa, nei momenti di pura quotidianità.
L'altra sera ad esempio, ero a prendere una tazza di tè con Peppe, e sfogliando distrattamente il menù dei gelati con i gusti ispirati "alle città italiane" più importanti, mi sono imbattuta nella mitica città di Firesala.
Peppe mi ha detto che nascosta dietro al menù, affacciandomi con gli occhietti curiosi dai bordi delle pagine ho chiesto innocentemente: "dov'è Firesala?".
E' piombato il silenzio, poi sono partite le scompisciate. In realtà non mi ero resa conto che al menù mancava una spilletta di conseguenza si leggevano alcune lettere di una pagina e altre di un'altra: Firenze e Marsala.
Da allora abbiamo dedotto che Firesala si trova a metà strada tra la Toscana e la Sicilia.
Che sia proprio dietro casa mia?


Scà

23 feb 2007

AVERSA E GAETANO PARENTE


Domenica 25 Febbraio 2007 alle ore 19.00 sarà inaugurata la seconda mostra fotografica dell'Associazione Fotosciò che presenterà al pubblico fotografie rappresentanti rivisitazioni e particolari dei monumenti aversani da parte di ogni singolo socio, realizzata in occasione del bicentenario dello storico aversano Gaetano Parente. La mostra si terrà fino al 4 Marzo.

22 feb 2007

AVATAR GENERATOR: SOUTH PARK E SIMPSON

In preda ad un ulteriore attacco di generator mania, oggi ho deciso di linkarvi i siti con cui creo gli avatar per mettere "un po in croce" i miei amici, alias, prenderli per i fondelli.
Per una questione di privacy, ho deciso di sfruttare me (clàp clàp) come soggetto per farvi vedere le varie interpretazioni che si possono ottenere con i 4 programmini che troverete ai link, successivamente.
Il classico e più conosciuto è sicuramente l'avatarmaker della saga South Park, al link South Park Studios. Utilizzando le basi preimpostate, riuscirete ad ottenere immaginette di questo genere, simulando lo stile originalissimo dei disegnatori Matt Stone & Trey Parker.
Potete però trovare un'altra versione (in tedesco e inglese) al link SPStudio.De, versione che trovo sicuramente più ricca e sfiziosa.
Poco conosciuto ma altrettanto carino (però abbastanza limitato), è il Simpson Maker, un programmino che ti permette di creare ritratti simpsoniani da far invidia a Matt Groening, da stampare o da utilizzare come avatar, salvandoli con la tecnica bastarda del PrintScrn/Stamp della tastiera.
Ultimo (per adesso hihi) è l'Avatar Maker del portale "I Am Bored". Il tratto è davvero molto particolare, ma le combinazioni sono vastissime, e il risultato è eccezionale ;) !
Buon divertimento!!!




Scà.

14 feb 2007

LA HOTLIX, IL MESSICO... E IL PIACERE DI MANGIARE I GRILLI

Ieri sera cenando al messicano, mentre intingevo nachos nello squisitissimo guacamole (yum!) rimuginavo a quel dannato pomeriggio di 3 anni fa, dove durante la mia lunga permanenza in Messico, il papà del mio ex sghignazzava contento mentre sotto mentite spoglie mi aveva rifilato da mangiare un piatto di "escamoles", autentiche uova di formica.
Insomma, pare che nel resto del mondo, non è poi così assurdo alimentarsi con insettini, permettetemelo di dire, disgustosi.
Addirittura, la fabbrica dolciaria "Hotlix", ha messo sul mercato lecca lecca di scorpione, grilletti ricoperti al cioccolato, barrette di cioccolato alle formiche!!!
Non ci credete?!? Date uno sguardo con i vostri occhi!

Navigando sul web, poi, ho trovato un articolo in un portale messicano, davvero molto interessante, che ho tradotto per voi:

L'entomofagia abituale del Messico richiamò poderosamente l'attenzione dei primi cronisti della conquista e colonizzazione del posto, per esempio Frate Bernardino di Sahagún (1988) racconta il consumo di insetti, vermi e fiori: "… mangiavano alcune formiche con chiltécpitl (peperoncino). Mangiavano anche alcune aragoste che si chiamano "chapolin chichiahua" che tradotto significa "grilli in cassuola".
Mangiavano anche alcuni vermi che si chiamano "meocuilti chitecpin mollo" che tradotto significa "vermi del maguey con chiltecpinmolli" (Aegiale hesperiaris , il chiltecpinmolli è una varietà di peperoncino) ..."
A parte menziona altri vermi: di mais cinocuili ed alcuni acquatici come l'ocuiliztac, l'atelepitz, l'atopinan e l'ahuihuilla.
Sahagún menziona il consumo di fiori come l'ayaxochquílitl o fiore di zucca; parla anche di xoxouhqui tlilxochyo che è una bibita fatta con tlilxóxitl tenero (fiore nero di vaniglia) e cacao macinato.
Tra gli insetti più conosciuti in Mesoamerica, i nativi mangiavano l'ezcahuhitli, le uova di una mosca; gli escamoles, uova di formica; le formiche chicatanas; le cimici acquatiche chiamate "axayácatl" di cui mangiavano le uova che pare abbiano lo stesso sapore del caviale;
In alcuni regioni dell' Oaxaca sfruttavano una cimice molto grande (la "xamue"), di cui succhiavano solo l'addome per estrarre una specie di miele, che veniva poi lasciata viva affinché riproducesse di nuovo il dolce nettare. Nella loro dieta inoltre c'erano i meocuili (vermi bianchi) che si allevavano tra le prodigiose piante di maguey (agave americana), ed i tecaoli, di colore rosso, i chilamuiles ed in fine i jumiles, piccoli insetti che si mangiano vivi condendoli con sale e limone.
Questo piatto gli spagnoli erano abituati a mangiarlo nei giorni di venerdì, quando le carni rosse non erano permesse.
Alla loro dieta di libellule, mosche, zanzare, formiche e vermi, aggregarono farfalle, bruchi, gorgoglioni e pidocchi.
La storia dice che quando gli aztechi arrivarono al lago di Anáhuac alla ricerca del terra promessa, abitarono per qualche tempo il dorso di Chapultepec, così denominato per l'abbondanza di grilli.
I viaggiatori non si scoraggiarono, anzi, incominciarono a mangiare i grilli privandoli di zampe, ali ed antenne.
Le cavallette come gli scarabei che mangiano ancora gli abitanti di Michoacán, furono un boccone delizioso come lo fu in Egitto.
Gli insetti sono elementi vivi e vitali intorno alla cucina, sempre presenti per la loro gran adattabilità ambientale ed il loro smisurato potere di riproduzione.
Holt (1885) segnalò che gli insetti commestibili sono erbivori e più puliti delle lumache, cozze, ostriche, gamberi ed altri bocconi altamente apprezzati da i gourmets di differenti razze. Questo tipo di alimentazione è molto abbondante per la quantità di uova che formiche, api, termiti, mosche e zanzare producono per minuto.
Le termiti creano fino a 36.000 uova per giorno, cioè 25 per minuto. Le formiche possono crearne 340.000 al giorno, cioè un uovo per minuto. I gorgoglioni, durante i 45 giorni di vita media, si riproducono da 5 a 7 individui per giorno.

Tratto da: "Fray Bernardino de Sahagún. 1988. Historia General de las cosas de la Nueva España. Tomo 2, Cap.XIII, p. 514. Consejo Nqcional Para la Cultura y las Artes, Alianza Editorial Mexicana."

Buon appetito.
Scà.

8 feb 2007

"LUI" E "LEI"

Chi non si è mai sentito in difficoltà nel pronunciare i nomi di "Lui" e "Lei", i due esserini tanto indifesi che ci distinguono come uomo e donna?

Cosa c'avete voi donne che attira tanto l'omo ? Me lo dovete dire, oramai
son giunto a un'età, devo sapere. Cosa c'avete in quella zona là Me lo devi dire
! Giusto per saperlo. C'è un trattore, un treno, l'autostrada Firenze-mare, la
galleria del monte Bianco. Fammi vedere, un secondo. Fammela vedere un secondo,
un attimo, zac zac Giusto per vederla un attimo, non vorrei morire senza aver
mai visto quell'affare là. Ma giusto per vedere un secondo così, come mai attira
così tanto l'omo quell'azienda là... (...) Ma poi sai quanti nomi gli han
dato... Come si chiama da piccini... la gattina, la chitarrina, la passerottina,
la fisarmonica... ognuno gli ha messo il nome suo. La passerotta, la mona, la
picchia, la crepaccia, la pucchiacca. Pensa ai napoletani: ...a pucchiacca ! E'
bellissimo, è focoso ! La tacchina, la topa, la sorca, la patonza, ... la
patonza, la bernarda, la gnocca, la gnacchera, l'anonima sequestri. Quelli
medici: la vagina, la vulva. La vulva fa paura. Guarda che vulva, 740 turbo
diesel. Anche per quello maschile, per il pisello: pisello, pisellino,
pistolino, pipino. Poi quando si cresce: il randello, la banana, la verga, la
mazza, il cetriolo, 'o pesce, l'uccello, lo sventrapapere...

Da un'apparizione televisiva di Roberto
Benigni (Fantastico - Raffaella Carrà)



Riporto quì per voi una lista dei termini più strampalati beccati in rete. Chissà che non troviate quelli che più si addicono al vostro linguaggio!


SINONIMI DI LUI:
A
aguglia; albero di natale; amichetto (da una storia d'amore); anguilla (dal sonetto del Belli); archetto (si intende quello del violino); archibugio; arma (dal sonetto del Belli); arnese; aspersorio (dal sonetto del Belli); asta (dal sonetto del Belli); asta di beneficenza; atresso da pisso (Veneto: attrezzo da piscio); attaccapanni (dal sonetto del Belli); azzittamonache (Benigni);
B
babbizzo (se lungo e appuntito); baccello (dal sonetto del Belli); baggiuggiu (Calabria); bajaffa (sentito da un camionista dell'agro casertano); bambino (dal sonetto del Belli); banana; banano; barafone; barzo (Benigni); bastoncino di zucchero; bastone; batacchio; batocco (dal sonetto del Belli); battaglio (Irpinia: forma dialettale di "batacchio"); batticarne; becca; bega; bela (la) (Genova: simile a "belin", ma più pericolosa!!!); belin o belan (Liguria. espressione tipica: "belan figgeu" italianizzato in belino); bestia; bibi; bigato (verme che produce il baco da seta); bigolo; billo (Benigni); birillino; bisato (Veneto: anguilla); bischero; biscione; bissa (Veneto: biscia); bitorcolo; bitorzolo; Blackedecker (Benigni); boa; brighiu (Catania e Siracusa); brinca (Sardegna);
C
Cacchio; calibro 38; calippo; calzone; campanile; canaletto (dal sonetto del Belli); candela; cannella (dal sonetto del Belli); cannello; cannellone; cannetta; cannolo; canocchiale (dal sonetto del Belli); capitone; cappella; capocchione; carota; carruba; catenaccio (dal sonetto del Belli); cavicchio (dal sonetto del Belli); cavola (dal sonetto del Belli); cazzo; cedda (Tempio (SS)); cefalo; cefalo sguarramazzo; cerquatto; cetriolo (dal sonetto del Belli); chiave; chiavistello (dal sonetto del Belli); chiodo; chupa chupa; cianello (bassa pavese); ciaramedda (Catania); ciccio (dal sonetto del Belli); cicione (utilizzato a Montecalvo Irpino, Avellino); cinci (Benigni); ciola (Bari); ciolla (Bari); cippolippo (campagne cuneesi); ciriolone; ciuccio; ciufolo; clarinetto (vedi nota canzone di Renzo Arbore); clava; colonna di carne; colubrina; cordone; cornetto Algida (da millennove Benigni); crea-popoli; crescinmano (dal sonetto del Belli);
D
Duro; diavolo (dal Decamerone: terza giornata, decima novella); dumpennente (romanesco: da "dum pendebat" dallo "Stabat Mater" (cfr. sonetto del Belli);
E
Escavatore;
F
Fagiolo; fallo (dal sonetto del Belli); fatt'apposta ('o) (Napoli); fava; fischietto; folpo (Veneto: "sguaratàrse el folpo"=scrollarsi il polpo); formaggella; flauto; flauto a pelle; fravaglio; fringuello; funcia (utilizzato nella zona del cuoio pisano (S. Croce sull'Arno); funghetto; furgia (utilizzato nella zona del cuoio pisano (S. Croce sull'Arno);
G
Galletto amburghese; gavicchio (dalle commedie del Cinquecento); germoglio; gettata; ghiacciolo; giglio; gioiello; giunco (dal sonetto del Belli); goditore; grampia (Pisa: voce dialettale per tentacolo guercio dal sonetto del Belli)
H
Hulk il perforatore
I
Involtino; i ragazzi (Sinonimo Presidenziale: da un'intervista a Gennifer Flowers ex amante di Clinton: 'Non credo poi che Bill e Monica abbiano mai dato nomi alle loro parti del corpo come abbiamo fatto noi. Lui mi chiamava al telefono per chiedermi, ad esempio, come andavano "le ragazze" e io rispondevo chiedendogli come andavano "i ragazzi"'.
K
Kojak;
L
Lecca-lecca; Lillo (Emilia); lombrico; lui; lumacone (bassa pavese);
M
Mandorla (dal sonetto del Belli); mandrillo; manfano (utilizzato a Livorno e nella zona del cuoio pisano (S. Croce sull'Arno)); manganello (dal sonetto del Belli); manico (dal sonetto del Belli); maritozzo (dal sonetto del Belli); martello pneumatico; matterello (dal sonetto del Belli); mazza; mazzapicchio; mazzone (Pisa); mazzugoro (Pisa); melanzana; mellecone; membro (dal sonetto del Belli); mentula; merolone (dalla cronaca dell'estate '96); miccio (Brindisi); microfono (Sentita all'uscita di un Centro sportivo del quartiere Aurelio a Roma: "Stavamo affà robba e dopo un po' me stavo pure a rompe allora je faccio: Perché nun parli un po' ar Microfono?-"); minca Sanluri (Sardegna) (Modo di dire: "Minca tua a s'arròda" = che possa incontrare molte difficoltà); minchia (Sicilia, alcuni detti: u pacchiu è bellu e a' minchia fa buddellu; u pacchiu e' duci e a minchia jetta vuci (il pacchio e' dolce e la minchia grida); u pacchiu e' ghiautu e a minchia jetta 'n sautu (il pacchio e' alto e la minchia fa un salto); mio (dal sonetto del Belli); mio fratello più piccolo (dal sonetto del Belli); moccolo (dal sonetto del Belli); mollicone; muletto; muscolo;
N
Nano; nasturzio; navarro (probabilmente crasi per il napoletano ['na varra] [italiano lett. una barra] (sentito da un muratore di Mugnano di Napoli); nenna (Calabria); nerbo (dal sonetto del Belli); nerchia (dal sonetto del Belli); 'ngrì (dalla "parlesia". La parlesia è da quasi un secolo, con le dovute e prevedibili evoluzioni, il gergo segreto dei musicisti napoletani ed è ancora oggi utilizzato. Il segnalatore ha quindi commesso un piccolo tradimento nei confronti della categoria...)
O
Obelisco; oca (bolognese); ocarina (bolognese); organo virile; orgoglio; oseo (Veneto: uccello, il più classico dopo "casso");
P
Padulo (l'uccello padulo, quello che vola all'altezza del culo); palo; pame; pannocchia (utilizzato nel film "il Principe cerca moglie"); paracarro; pasquale; passero; pate d'e' criature ('o) lett. il padre dei bambini. (Termine proveniente dall'affascinante mondo del lotto e della tombola napoletani. Il significato è fin troppo chiaro. Consiglio a tutti, il prossimo Natale, di cercare di assistere alla famosa "Tombola dei femminielli", che si tiene nei quartieri popolari della città di Napoli e che è un vero microcosmo culturale e linguistico. Si usano infatti termini, per lo più molto volgari, che si sentono poco in giro); pavone scarmato; pendente; pendolino delle 9.07; pendolo; pene (dal sonetto del Belli); pennarolo (dal sonetto del Belli); peperone; pertega (Veneto: pertica); pertica; pesce; pestello; pettero (Massa, pezzo di carne dal sonetto del Belli); pica (Teramo); picchio; piccione; picio (Piemonte); piffero; pillona (Sardegna); pilloscia (Calabria Ionica); pinciacchio (Monte Flavio); pincio (dal "Pedante"); pindolo (Trentino); pinga (Foggia); pingone (Manfredonia); pipi (Livorno); pipino (dal sonetto del Belli); pipo; pippo; pippolo; pirello (Ticino, Svizzera); pirla; piscitta (Sassari); pisello; pisino; pìspolo; pistacchio; pistola; pistolino; pistone; piuolo (dal sonetto del Belli); più lo butti giù e più ritorna su (Benigni); pizuocco; pizza (Taranto, Lecce, Reggio Calabria, Messina); pompafica; priapo (dal sonetto del Belli); prominenza; protuberanza; prugnolo (dal sonetto del Belli);
Q
Querciotto;
R
Radice (dal sonetto del Belli); randa; randello (dal sonetto del Belli); razziatore; rilla (dalle commedie del Cinquecento: Amor Costante (menarsi la rilla)); rocco e i suoi fratelli;
S
Salame (dal sonetto del Belli); salsiccia (dal sonetto del Belli); sanguinaccio (dal sonetto del Belli); sasicchio; sardeon (Veneto: sardellone = sardina molto grande; pronunciato spesso imitando con la mano destra un pesce che nuota arzillo); sbarrone; sbasabaus; scalpello; scansapelo; scialacquanguille; sciupavedove; sdeo; sedano; sei quinti (da Corato (BA): con riferimento al peso superiore all'unità); serpente; sesso; sfilatino; sfollagente; sfondaranocchie (Benigni); sigaro; sigaro col peo (Veneto: sigaro col pelo); socio; spaccapassere (Benigni); spadone; spiga; stampafanciulli (dalla Sicilia); stantuffo; stanga; stanghena (basso maceratese: stanga); stecca; strumento; stummu cu nocchiu (Catania e Siracusa); strozzapapere (Benigni); sventrapapere (Benigni); sventrapassere;
T
Tanganello (Marche); tarello; tega (Veneto: baccello); tenca (Ferrara); tentacolo; terza gamba; tiro (Catania); tol in gola (Ferrara); ton (Veneto: tonno, da cui l'espressione veneziana "magnime el ton"); topino; torre di pisa; torrone; torso (dal sonetto del Belli); tortiglione; tortore (dal sonetto del Belli); toscano col ciuffo (inteso come sigaro); trapano; trave; treno (in veneto: "femena, verzi i lavari che riva el treno"); triccheballacche; tronchetto della felicità; tubo; turacciolo (dal sonetto del Belli)
U
Uccello (dal sonetto del Belli)
V
Varra (Napoli: barra); vendicatore calvo; venone (grossa vena) espressione volgare milanese: " a vo a svuia' ul venoun!" trad.: " vado a svuotare il venone"; ventunesimo dito senz'unghia; verga (dal sonetto del Belli); vermetto; vermicione; virilità;
Z
Zeppa (dal sonetto del Belli); zucchina (dal sonetto del Belli); zufolo (dalle commedie del Cinquecento: Assiuolo).

SINONIMI DI LEI:

A
Acquasantiera; afflosciapertiche (Benigni); albicocca; america; amichetta da una storia d'amore; anonima sequestri (Benigni); antro tetro (Benigni); astuccio; azzittapreti (Benigni)
B
Badubaia (Pordenone??); baffa; bafiona; bagerda (bassa pavese); bagiana; balusa (Romagna); barbana; barbiciola (Lodi); barbisa Lecco; Il nome deriva dal fatto che la zona è in genere molto pelosa e ricorda la barba; baretta (Verona); bartana; bartòca (dal maschile bartòk (dialetto bolognese) cappello floscio in uso nella prima metà del 1900); barza (Ticino, Svizzera); barzìgola (Ticino, Svizzera); basagna (Romagna); bernarda (Benigni); bestia; bigioia (segnalazione monegasca); bignè; Bistecca col pelo; boatta (Napoli); boschetto; boschiva; braciola; bresaola; bresaolona (da (Bergamo e dal Canton Ticino); bricia (zona di Arezzo e ,in genere, della Valdichiana); brioche; brisca (Casale); brodosa (dal sonetto del Belli); brögna o brigna (termine lombardo piemontese per prugna o susina); buco (dal sonetto del Belli); budello (Toscana); bug d'la piscia (Carpegna (PS)); burrino;
C
Canappa (usato alle porte di Roma , localita' Civitacastellana, Sacrofano e dintorni); cancello di giada (dal kamasutra); cappello russo (Pisa); casa delle delizie; castagna; caverna; cavità; cecca (Napoli); cella (dal sonetto del Belli); centrillo; centro dell'universo; cestunia (letteralmente, nel napoletano antico "tartaruga". Questo vocabolo è stato assimilato alla vagina poichè quest'ultima è anche detta "Chella ca guarda 'nterra" [it:quella che guarda a terra], nella terminologia della tombola e del lotto. Dall'attitudine della testuggine a guardare a terra..., il passo è breve); chiavica (dal sonetto del Belli); chitarrina (dal sonetto del Belli); ciabatta (dal sonetto del Belli); ciacchera (voce forse onomatopeica, intraducibile derivante, a parere di chi l'ha segnalata, dal rumore provocato dalla collisione fra un oggetto solido e uno, come la nostra, umido e ricoperto di sostanza mucosa e vischiosa; Vezzeggiativo: ciaccarella); ciambella; cianno (Foggia); cicala (segnalazione monegasca); cicciabaffa; ciccia spaccata; cicedda (Bagnoli Irpino); cicito (usato nel paese di Bosa (NU)); cimosa; ciola (Basilicata); cionna (Irpinia, ma anche Porto Santo Stefano (GR)); ciorcila; ciorciola (Trentino Alto Adige); ciorgna; ciprea (la ciprea e' una conchiglia dei mari caldi, la cui apertura a fessura zigrinata ha uno spiccato aspetto di vulva; la conchiglia e' oggetto di culto presso le popolazioni tropicali. Il nome deriva dall'isola di Cipro, dove sarebbe nata la dea Afrodite); ciscia (dal sonetto del Belli); ciuccia (Chieti); ciuetta (Marche, in particolare Ascoli Piceno); ciufeca (dal sonetto del Belli); ciunna (Ciociaria); cocchia (Ancona, Numana, Sirolo, Camerano); coca o cocona (Venezia, sestiere di Cannaregio); conno (dal latino "cunnus"); conto in banca (Benigni); cosa pelosa; cosina; coteca co lo pilo (Marche, con riferimento all'aspetto della cotica di maiale); cozza (per la spiccata somiglianza con il mollusco interno alla conchiglia, e anche per il gioco di parole: "cazzo" maschile e "cozza" femminile); cozzapesca (forma di una cozza, pelle di una pesca (Brescia)); crepaccia (Benigni); crosara (in dialetto veronese: incrocio a 4 strade con riferimento all'incrocio degli arti principali); cudda; culina (molto usato da Francesca); cunna (dal sonetto del Belli); cunnu (Sardegna); curciu (Lecce);
D
Delta di Venere (figurativo: il "triangolo" pubico che copre il Monte di Venere; vedi il noto romanzo di Anais Nin: Il delta di Venere);
E
Effetto Serra (Benigni)
F
Fagiana; fagiolina; farfallina; farsora (Veneto: padella che serve per friggere); favo di miele; fasulara; ferita (Benigni); fessa (dal sonetto del Belli); fessura (dal sonetto del Belli); fia (Livorno e Pisa: dove la "c" non è aspirata ma proprio mangiata); fica (dal sonetto del Belli); ficussècca (Anacapri: fico secco); fidec (Bergamo); figa (dal sonetto del Belli); figa smaneda (San Marino: letteralmente "figa manomessa, disordinata, ecc." insomma una che "si è data da fare". E' usato anche, in tono scherzoso, nei confronti di una ragazzina un po' ruffiana che vuole ottenere qualcosa dai genitori o dai nonni); filettina (Benigni); finestrella (dal sonetto del Belli); fiocca (Cremona); fiora (Verona: fiore al femminile, con significato figurato di fiore che sboccia pregno di rugiadosa freschezza); fiore (poetico: vedi anche film: "il fiore di carne"); fiore purpureo; firillacchera; fisarmonica (Benigni); fischiarola (dal sonetto del Belli); fissa; foca (eufemismo per "fica"; film "Viva la foca, che Dio la benedoca! con E. Fenech"); fodero (dal sonetto del Belli); fontana; fonte; forno (in quanto luogo chiuso ben caldo in cui si "inforna" Lui a cuocere...; anche, con il parto: "sfornare un bambino"); fortuna (detto proverbiale: "la donna si siede sulla sua fortuna..."); fracoscio (dal sonetto del Belli); fragolina; fregna (dal sonetto del Belli); fresca (romanesco; eufemismo per "fregna"); frittella (dal sonetto del Belli); fritola o frittola (Trentino Alto Adige: termine dialettale per frittella); frize - frice (Friuli); fru fru (da Brescia); frutto; fufina (bassa pavese); fuinera (dialettale milanese dalle canzoni delle osterie di Nanni Svampa..."slunghi la man per tuca' la fuinera..o porcu can , la tra' gio' la dentera!!!"); fungia;
G
Gabbia del pipino (dal sonetto del Belli); galleria; el garage del me piciu; gata (mora veneto: gatta mora); gattaiuola (dal sonetto del Belli); gattina (Benigni); gioia (per la gioia che porta; si dice anche: una "bella gioia"); gioiello (poetico, specie orientale; vedi anche: Diderot, I gioielli indiscreti); gnacchera (Benigni); gnasse; Gneise (Emilia); gnocca (Benigni); grotta (dal sonetto del Belli); guersa (genovese dell'entroterra, letteralmente "guercia", come se si trattasse di un occhio ormai definitivamente chiuso...)
I
Il davanti immortale; inferno (dal Decamerone: terza giornata, decima novella); ingresso principale (eufemismo, per contrasto con l'ingresso secondario); intacca; intimità (l'intimita' della donna per eccellenza); iummenta (Foggia);
L
La fammela vedere (Benigni); l'amica che gira in pelliccia anche in pieno agosto; lei; le ragazze (Sinonimo Presidenziale: da un'intervista a Gennifer Flowers ex amante di Clinton: 'Non credo poi che Bill e Monica abbiano mai dato nomi alle loro parti del corpo come abbiamo fatto noi. Lui mi chiamava al telefono per chiedermi, ad esempio, come andavano "le ragazze" e io rispondevo chiedendogli come andavano "i ragazzi"'); loscia quella che la mamma tiene mmiezz'a la coscia (Bagnoli Irpino); luccio passetto (curioso e antico modo di dire: e' cosi' chiamata per il Suo odore, che per natura dev'essere simile al pesce un po' passato.); lumachella (dal sonetto del Belli);
M
Machineta (da un canto popolare del vercellese, cantato dalle mondine durante le lavorazioni in risaia); madre di tutte le battaglie; marianna la va in campagna (Benigni); micia; 'mboffa o ' mmoffa (Reggio Calabria); mona; monna (dal sonetto del Belli); mozza (antico termine abruzzese tuttora in uso sul litorale teramano); musina (in dialetto veronese: salvadanaio o posto ove si custodisce il danaro e, in genere, le cose preziose); mussa (genovese popolare, da pronunciarsi con una u non proprio padana (iu) ma leggermente calcata. La voce deriva probabilmente dal banale e abusato accostamento fica-gatta, pelosa e sorniona); muzza (usato nell'isola de La Maddalena (SS));
N
Natura (dal sonetto del Belli); n'doddi Sanluri (Sardegna); nicchia; nicchio (Calabria); nido; nocca (la nocca è, nella lingua napoletana - che non è un dialetto! -, il fiocco. Quello del grembiule o quello che adornava i capelli tempo fa. L'accostamento alla vagina è probabilmente dovuto alla grazia e all'eleganza della nostra. Questo termine indica un'idea della vagina lontana dal volgare pecoreccio dei maschi ed è, infatti, di uso tipicamente femminile);
O
Orchidea (per l'aspetto carnoso e membranoso del fiore; film "Orchidea selvaggia"); occhio che più piange quanto più è felice (una metafora usata da Shakespeare);
P
Pacca (San Marco in Lamis (FG)); pacchio (Sicilia, alcuni detti: u pacchiu è bellu e a' minchia fa buddellu, u pacchiu e' duci e a minchia jetta vuci (il pacchio e' dolce e la minchia grida), u pacchiu e' ghiautu e a minchia jetta 'n sautu (il pacchio e' alto e la minchia fa un salto); paccioccio (Sassari); pacianca (Pisa); paciocca; padonza; paffia; pantaschella (dialetto anacaprese. Le pantasche sono i pezzi di muschio che si raccolgono per fare il presepe ed hanno qualcosa in comune con i peli pubici femminili); paradiso; parpaglia (Langhirano (PR): "a ghè dla parpaja chi?"); parpagnacca (di origine non meglio specificata, ma quantomai esplicativo. Se Lei producesse dei suoni lo si potrebbe definire onomatopeico); parrucca (dal sonetto del Belli); passera (dal sonetto del Belli); patacca (dal sonetto del Belli); pataffiola; patana o patanella (Napoli): patata o patatina; patanona; patasgionfa; patata; patatina; patonza (Benigni); pecchia (Ciociaria); pecora (Cannara (PG); pelliccia; pelliccione ("scuotere il pelliccione"); pelosa; peluche; pennica (Dalla musicassetta 'Tocca l'albicocca' degli SQUALLOR); pepella (Avellino); pèrzeca (Anacapri: l'albicocca matura da mangiare subito); perzechèlla (Anacapri: albicocca acerba o appena colta); pertescia; pertugio; pesca; pescia; pesecchia (dialetto arcaico napoletano); pettinicchia; picchia (Benigni); piccica; picciola; piccione (Taranto); piciocca (addolcimento per il troppo volgare pucchiacca); pillittu (Sardegna); pilusera (Sicilia); pipa; pisciacchia (Monte Flavio); pisciòccla (quella che piscia (Bagnoli Irpino)); pisella; pissa; pitaci (Croce Pietro (RE)); poscia (utilizzato a Montecalvo Irpino); porta santa (Makko); potta (dal sonetto del Belli); pozzo; prica (Dalla musicassetta 'Tocca l'albicocca' degli SQUALLOR); primo canale (eufemismo, per contrasto con il "secondo canale" e il "terzo canale". Il modo di dire scherzoso fa riferimento ovviamente ai canali RAI TV!); proso (Sassari); prugna; ptocca (Basilicata); pucchiacca, purchiacca (Napoli); pussi pussi; purtusu, puttusu (Sicilia): pacchio e' pacchio, puttusu e' puttusu, cu s'arricacca e' figghi'i jarrusu, ma se u pacchiu e' fitusu cu sarricacca e' spacchiusu (il pacchio e' il pacchio, il buco e' il buco, chi si tira indietro e un figlio di frocio, ma se il pacchio e' sporco chi si tira indietro fa bene); putela (Cremona: con la "u" che richiama il verso delle scimmie); putturina (Bagnoli Irpino);
Q
Quel fatto (dal sonetto del Belli); quella che guarda in terra (dalla terminologia della tombola e del lotto); quella che non vede mai il sole (dalla terminologia della tombola e del lotto); quella cosa (dal sonetto del Belli); quella cosa là;
R
Rosa;
S
Sabongia; sacco a pelo; salata, salatina; sancta sanctorum; sartacena (Basilicata); sbarzifula (italianizzazione del termine derivante da un dialetto ossolano); sbrinzia; sbrodéinna (Bologna (la 'i' quasi non si pronuncia): letteralmente sarebbe "sbrodolosina" cioè che emette brodo, che si sporca di brodo...); scatola nera (riferito proprio all'aggeggio misterioso che registra le operazioni di volo sugli aerei. Dal film " è arrivato mio fratello" di Pozzetto : "....io son quasi arrivato con la mano sulla scatola nera, e tu dove sei?"); scavurla (goliardica: "che' quando lo prende, urla!!!"); scedduattla (pipistrella (Bagnoli Irpino)); schiocca (è abbastanza usato scherzosamente sull'isola di Capri. Esempio: à schiocca 'e soreta (la Lei di tua sorella); seccacetrioli (Benigni); selega (Vicenza); sepoltura (dal sonetto del Belli); seppia con pelo; serratura; sgàrzola; sgnacchera; sgnaula (italianizzazione del termine derivante da un dialetto ossolano); sorba; sorca (dal sonetto del Belli); sorriso verticale; spacca; spaccazza (Bagnoli Irpino); spacchiu (Calabria e Sicilia); spacco (dal sonetto del Belli); sporta (dal sonetto del Belli); sterea dalla "parlesia". (La parlesia è da quasi un secolo, con le dovute e prevedibili evoluzioni, il gergo segreto dei musicisti napoletani ed è ancora oggi utilizzato. Il segnalatore ha quindi commesso un piccolo tradimento nei confronti della categoria...); sticchiu (Sicilia); straccapipoli (Sicilia); susina (per l'aspetto del frutto, che presenta un solco simile a labbra);
T
Tabbacchera (Basilicata); tabernacolo (Benigni); tacchina (Benigni); taglio; tagliola (dal sonetto del Belli); tana; taratofola; tavola imbandita; tegame (usatissima espressione del dialetto livornese che significa "donna di facili costumi", non nel senso di prostituta, ma piuttosto di una a cui piace darla senza eccessive difficoltà (come un tegame da cucina nel quale puoi cucinare tante pietanze diverse); tesoro ("Le mie ragazze non sanno su quale tesoro stanno sedute" - madame Cocon); topa (Benigni); topola; toppa (Benigni); tragica ferita; tre centesimi (da "Tocaia grande" di Jorge Amado); trifola (campagne lodigiane di inizio secolo: trattasi della "fragranza" che proveniva dalle sottane delle neomamme che erano completamente depilate per il recente parto, soprattutto durante il periodo estivo in cui non si portavano i mutandoni); tunnel;
U
Udda (Sardegna); urinale (dal sonetto del Belli);
V
Vagina (dal sonetto del Belli); vagia (da strada: "viva la vagia e chi la sbarbagia!!"); valle delle rose (da letteratura classica giapponese); valpelosa o val pelosa: (dal sonetto del Belli); vaschetta (dal sonetto del Belli); vaso (specie nel linguaggio religioso antico: il credente deve porre il suo seme "in vaso debito", ovvero in vagina; (e non disperderlo "in vaso indebito", ovvero altrove...); vergogna (dal sonetto del Belli); verza; vescicone; vongola; vulva (dal sonetto del Belli);
Z
Zampiffera (da "La soldatessa alle grandi manovre" Edwige Fenech - Alvaro Vitali); zergnapola (in veronese letteralmente pipistrello femmina; se s'impiglia nei capelli non li lascia più (con significato di oggetto del desiderio); zunno o zunnu (Tempio (SS).

IL BACKSTAGE de "LA TUA FOTO LA NOSTRA STORIA"

Eccoci quì. Finalmente trovo un po di tempo per poter scrivere un post.
Ne approfitto per mostrarvi il minivideo realizzato da uno dei soci dell'associazione Fotosciò, Carmine Capuano.
E' già passato un bel pò di tempo dalla fine della mostra ma ve ne parlo dalla serie "meglio tardi che mai" anche se siamo in procinto di una nuova esposizione dedicata a Gaetano Parente, il primo sindaco di Aversa.
Durante l'esposizione "La tua foto la nostra storia", le foto da me proposte hanno tenuto testa a molte altre perchè di sicuro le più antiche.
Si parlava di stampe originali risalenti addirittura il lontano 1914. Il percorso da me proposto racconta la storia del mio bisnonno Alfano Arturo, il "Demone del Fuoco", così soprannominato dalle stampe locali, nello scottante periodo della Prima Guerra Mondiale.
Durante la Seconda Guerra fu fatto prigioniero dai tedeschi: tutto il suo battaglione fu sterminato e i pochi sopravvissuti furono "graziati" e deportati in Germania.
Tra questi, Arturo, una volta lì, conquistò la fiducia di uno dei capitani dell'esercito nemico, e conosciuta la sorella di quest'ultimo, se ne innamorò.
Non conosco il nome della bellissima donna bionda che appare nelle rarissime foto di coppia che mia nonna conserva, ma sembra una persona dolcissima, pacata, che la guerra non sembrava aver sfiorata minimamente... almeno fino ad allora.
Quando però Arturò ritornò in patria, suo padre non acconsentì al matrimonio e lo ostacolò in mille modi...
Anni dopo, incontrò Letizia Fasanari, una nobildonna napoletana, madre della mia nonna paterna... ma questa è un'altra storia =).