L'acero indossa una sciarpa più gaia, E la campagna una gonna scarlatta. Ed anch'io, per non essere antiquata, Mi metterò un gioiello.

-Emily Dickinson-

23 mag 2009

Mi assento un pò...

Non che fosse una novità aggiornare il blog ogni morte di Papa però questa volta volevo avvertirvi che per almeno una settimana non sarò quì al piccì.
Fino a mercoledì mattina sarò a Firenze ed inoltre lo stesso mercoledì, cominceranno i lavori qui a casa, perchè dobbiamo ritinteggiare tutte le stanze. Purtroppo non potrò nemmeno leggere la posta o pubblicare i vostri commenti perchè il computer, fatto pezzo pezzo, lo parcheggerò in camera di mia madre.
Comunque, appena posso... mi faccio viva io!

19 mag 2009

POST IN ROSA

Sorseggio un frullato di fragole. Non mi và di chiamarlo milkshake perchè altrimenti pensereste a qualche godurioso frappè di latte, fragole, gelato zucchero e vaniglia.
Assolutamente no. Nel mio bicchierozzo ci stanno solo le fragole ed il latte, stop.
Si è vero, noi abbiamo la polacca, il babbà, il cannolo alla siciliana e lo strudel.
Però perchè... le schifezze più goduriose le fanno solo di "Là"?

13 mag 2009

RISULTATO!


Eccoli qui!
Una goduria! Muffin al papavero! Croccantissimi fuori, morbidissimi dentro, con un sapore indescrivibile che solo il seme di papavero può dare, ed un retrogusto dolciastro al cocco.
In secondo piano... i due maialini.
Oink.


Dolce post

Ultimamente sto scoprendo il gusto dei sapori semplici e naturali.
Non è la prima volta che manifesto tutta la mia golosità davanti un gruzzoletto di semi di papavero, infatti ho già parlato delle mie scorpacciate di torte al papavero e di mohnschnecke fatte tra l' Alto Adige, l'Austria e la Germania.
Oggi, curiosando in cucina, ho trovato una busta di un preparato per dolci ai semi di papavero acquistata questo Natale a Merano. L'avevo proprio dimenticata!!!!
Prima di buttarla via (mi piangerebbe il cuore) provo a realizzare qualcuno dei miei "inguacchi", ovvero pasticci, così magari la mattina, pur essendo quasi in Estate, chiuderò gli occhi e mi ricorderò dell'aria fredda e profumata di spezie dei mercatini di Natale.
La confezione è tutta in tedesco... madò! Sto provando a tradurre facendo affidamento al google immagini =D
Diciamo che me ne sto andando per... figure!
Il preparato è questo (la foto beccata sul web però è polacca...!) e la ricetta, se non sbaglio, mi chiede di aggiungere 140 grammi di burro, 100 grammi di zucchero, 6 tuorli, 1/4 di panna, succo di limone , 50 grammi di cioccolato grattuggiato e 6 albumi montati a neve.
Vado a mettermi all'opera. Appena è pronta... vi posto la foto. Vediamo un pò :-s

9 mag 2009

SEI OBESO, TU NON SALI!

Spassosissimo articolo di Oscar Grazioli relativo ad una provvedimento deciso da Trenitalia, che entrerà in vigore a Ottobre, che non farà salire a bordo del treno cani e gatti che superano i sei chili.

Decisione più ottusa (eufemismo) non potevano prenderla. Se i dirigenti di Trenitalia si sono rifatti, come affermano, al modello spagnolo, nessun problema ad asserire che hanno preso il peggiore dell’Europa allargata. Attendo con ansia che al Colosseo e all’Arena di Verona si possano vedere le Corride.
Dal primo di ottobre dunque se avete un cane o un gatto che supera i 6 chili di peso, non potete viaggiare sui treni del Bel Paese. Se pesa meno di 6 chili obbligatorio il trasportino e un certificato veterinario, tanto per semplificare la vita a chi possiede cani e gatti. Faccio una rapida rivisitazione mnemonica delle razze canine e dei loro incroci e sono certo di non sbagliare se affermo che oltre il 90% dei cani italiani non potranno viaggiare sui treni. Un Cocker adulto pesa attorno al doppio della soglia limite e non mi pare sia proprio un gigante. Senza contare cani e gatti sovrappeso o francamente obesi: un Barboncino un po’ grassottello o uno Yorkshire con un disturbo della tiroide, posti sulla bilancia dal capotreno, si vergogneranno come clienti di peripatetiche da strada, scoperti a trattare il cum quibus. I pochi fortunati che potranno metter quattro piedi sul treno dovranno poi essere muniti di trasportino e certificato veterinario, rilasciato da meno di un mese, che attesti l’assenza di malattie parassitarie o trasmissibili. Gli extracomunitari clandestini con colera e tubercolosi possono viaggiare liberamente, e senza biglietto, urinando e sputando nei corridoi di seconda classe, tanto più sudici di così li hanno solo nei paesi di periferia del Sudan, presi a modello per i nostri convogli. Se queste sono le indicazioni date a Trenitalia dall’Istituto Superiore di Sanità, c’è da stare allegri sulle nostre istituzioni di medicina pubblica. Vediamola in pratica, questa genialata. Il padrone di un cane fortunato che pesa 4 kg. va dal veterinario trenta giorni prima di prendere il treno per la certificazione. Per certificare che l’animale non ha parassiti o malattie bisognerà pur visitarlo o ci accontentiamo di usare il famoso modello “all’italiana”? Visita, eventuali esami, certificazione, trasportino (omologato di certo)… Chi paga alla fine, il proprietario, Trenitalia, Pantaleone? O qualcuno pensa che i veterinari debbano fare tutto gratis, tanto generano prole che va ad aria anziché a pagnotte? E se dopo una settimana dalla visita il cane va a passeggio in un prato e si riempie di zecche o contrae la leptospirosi? Qualche genio mi dice a cosa è servito quel certificato? Non è che zecche e pulci ci mettano un mese ad accomodarsi. Basta un attimo. Ma soprattutto che c’azzecca il numero di zecche (scusate il bisticcio) con il peso? Sempre che di zecche e pulci si tratti, perché il problema dei treni riguarda spesso cimici e piattole e qui cani e gatti non c’entrano nulla. Mi viene un dubbio: che Trenitalia mandi a piedi i grassottelli perché si prende cura dei loro trigliceridi?