Ieri ho conosciuto la suora più spassosa di tutti i tempi, dopo Sister Act, è lei! Suor Teresa!!!!Nel convento delle benedettine, a san Biagio, in Aversa, ieri tirava aria di novità. Siamo andati a salutare suor Consiglia e suor Biagina io, mia madre, Peppe e mia sorella Ilenia e una volta accomodate nella sala comune, queste ci hanno comunicato l'arrivo di una nuova sorella, arrivata appena giovedì dalla Nigerya.
E' stato "amore" a prima vista. Era lì, rotondetta, con la sua pelle scura, i denti bianchissimi, una continua risata sulle labbra, la faccia leggermente schiacciata, così come il suo naso a patata. Cercava di parlare italiano ma era troppo presto. Si corrucciava alle parole di suor Biagina, che parlando in napoletano, la prendeva in giro, ma lei non potendo capire si limitava "semplicemente" a schiattarsi di risate. Ho ostentato il mio inglese da 4 soldi e così, essendo l'unica a parlarlo, mi sono intrattenuta con lei in una lunga chiacchierata. Mi ha parlato della sua terra, del suo convento. Mi ha detto che aveva scritto un libro e che aveva preso i voti a 14 anni (mi pare che adesso ne ha 41). Diceva di essere un'amica e un'amante dei leoni. Che i leoni lì nel suo villaggio sono di casa, così come da noi i gatti, che lei dava loro da mangiare con le sue mani e che li accarezzava dolcemente. E' così che l'ho battezzata "the Sister of the lions".
Naturalmente anche a questa affermazione si è piegata in due dalle risate. Non faceva che ripetere che voleva portarci tutti in Nigerya, e che una volta tornati avremmo portato con noi 4 leoni da mettere nel chiostro del convento (di clausura). Le ho anche detto che somigliava a Sister Act e lei pare aver capito, tanto che è scoppiata a ridere!
Mi ha chiesto quando sarei tornata lì al convento. Le ho detto appena potevo... e lei molto contenta mi ha detto che non vedeva l'ora che lo facessi!
Una volta usciti dal convento, io e Peppe siamo andati ad un centro commerciale e lì le ho comprato un libro per bambini che narra la vita di Gesù (giusto perchè ha un linguaggio semplice semplice) e un peluche di un leone che ruggisce quando gli premi il naso. Non vedo l'ora di portarglielo! Chissà se glielo lasceranno tenere nella sua stanza. A volte dimentico che è un convento di clausura ma se solo conosceste le nostre amiche "dal velo nero" capireste che frizzanti persone sono!
C'erano tantissimi fiori, tanti animali nelle gabbiette, delle rane stranissime che sembravano di porcellana, topolini minuscoli, criceti, furetti, porcellini d'india, galline, galli, tartarughe, paperette e tanti tanti pappagalli!!!! Un pò mi dispiaceva vederli lì, ho ancora il ricordo di alcuni criceti impazziti che a tutti i costi volevano venir fuori dalle loro gabbiette camminando su e giù su due zampe...!! Siamo stati alla Boqueria, il mercato popolare della città dove vendevano frutta di mille tipi, la più assurda, pesce freschissimo e spesso stranissimo, e carni (niente di esaltante in questo). Ho mangiato il fiore del cactus ed ho scoperto che non solo è bellissimo ma è buonissimo. Si chiama pitaya ed è un frutto fuxia dal sapore dolce, tipo una sorta di kiwi, ma più delicato e assolutamente non aspro.
Vicino la Boqueria, ho mangiato poi la paella più buona che ho assaggiato in vita mia, naturalmente vegetariana, che devo assolutamente provare a fare a casa!! A Peppe ho fatto provare quella mista, la classica di carne e pesce, che è stata richiesta per la sera del mio compleanno, il 27 Febbraio, perchè ormai è di rito cucinare per tutti gli invitati piatti etnici e sfiziosi senza ridurmi alle solite pizzette di rosticceria.






